Cercando su internet risulta che siano aperti dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. Di martedì e venerdì anche nel pomeriggio. Ma gli sportelli di scelta e revoca del medico di base non apriranno né la mattina, né il pomeriggio. Hanno chiuso i battenti. L’Asst Nord Milano ha chiuso gli sportelli di scelta e revoca del medico di base e quelli di protesica, in tutti i Comuni in cui è presente: Bresso, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni. Se inizialmente i cittadini hanno pensato che la chiusura fosse dovuta alle regole ‘anti Covid’, l’Asst ha confermato al Gazzettino Metropolitano che gli sportelli non riapriranno più.
«Gli sportelli sono chiusi al pubblico, è possibile inviare una mail con la richiesta o telefonare. Da poco è possibile anche lasciare i documenti a un addetto presente in sede per poi essere richiamati se necessario – spiegano dall’azienda socio sanitaria territoriale del Nordmilano, gestita, come tutte le Asst da Regione Lombardia -. È una rivoluzione per gli anziani ma consente di gestire meglio flussi ed evitare code. Inoltre, se la documentazione è incompleta o serve la presenza dell’utente gli uffici chiamano e fissano un appuntamento».
La riorganizzazione, termine che significa nella maggior parte dei casi ‘tagli’ ad alcuni servizi, è avvenuta a seguito del Covid. Ma anche a emergenza rientrata rimarrà tale. Per molte persone, soprattutto anziane e malate croniche, il cambio del medico di base senza andare allo sportello può diventare un vero e proprio percorso ad ostacoli.
Una delle segnalazioni ricevute è di A.B., residente a Sesto dagli anni 80, 70 anni di età e malata cronica: «Sapevo che il mio medico di base doveva andare in pensione a marzo – racconta A.B. -. A fine febbraio dall’asl mi hanno detto che sarei dovuta tornare a marzo per farmi assegnare un nuovo medico. Con il lockdown non sono potuta tornare, ovviamente, ma per fortuna avevo fatto scorta di medicine».
Passano due mesi, arriva maggio e A.B. ha terminato i suoi farmaci «salvavita». «Mio figlio è passato allo sportello in via Carlo Marx – continua A.B. ma era chiuso, abbiamo mandato una mail. Mi hanno quindi chiesto la scansione della carta d’identità e copia della mia tessera sanitaria. Sono tornata allo sportello e fuori, in piedi, c’era una persona che distribuiva dei bigliettini con un numero di telefono. Ho telefonato e c’è voluto un sacco di tempo prima che rispondesse qualcuno. Mi hanno detto che dovevo dire il giorno esatto in cui era stata spedita l’è mail perché loro avevano 15 giorni di tempo per rispondere alla mail. Metto giù. Qualche giorno dopo è arrivata la risposta: una mail con un modulo che doveva essere compilato dal medico di base». Ma A.B. non ha più un medico di base, ormai da due mesi. E le medicine sono finite, per la prescrizione delle nuove ha assolutamente bisogno del medico.
«A leggere quella mail sono rimasta perplessa perché non avevo più un medico di base. Sono quindi andata nella vecchia sede della mia dottoressa, dove intanto se ne era insediata un’altra. Ho dovuto aspettare più di un’ora ma alla fine lei è stata così gentile da compilarmi il famoso modulo. Mio figlio lo ha poi scannerizzato e inviato. Io ho 70 anni – conclude A.B -. so usare il computer ma non riesco a gestire queste cose perché è complicato. Per fortuna mio figlio mi ha aiutata ma ho amici soli che si trovano davvero in grande difficoltà».
Il Comune di Sesto, interpellato sulla questione, ha dichiarato di non aver «nulla da dire, in quanto la gestione degli sportelli è competenza di Asst».