Approda oggi alla Camera il testo base della Legge contro l’omotransfobia e la misoginia. La Legge ha lo scopo di estendere i crimini d’odio (che già sono compresi nel codice penale italiano) alle violenze per omotransfobia e misoginia. Il testo porta il nome del suo propositore e firmatario, il deputato Alessandro Zan. Zan è stato assessore all’Ambiente nel Comune di Padova ed è ora deputato alla Camera, seduto nei banchi del gruppo Partito Democratico.
Cosa prevede il testo
Il testo contiene una parte penale che prevede una tutela rafforzata per le persone che sono maggiormente oggetto di discriminazione e di violenza, questa parte riprende una Legge che già esiste: la Legge Reale Mancino, che è stata poi trasformata nell’attuale codice penale. In più contiene una serie di politiche positive. Al centro del testo, quindi, non è posto solo il deterrente dell’azione penale ma anche la possibilità di condurre azioni culturali volte a maturare maggiore rispetto versoi i gruppi sociali discriminati.
Per quanto riguarda l’azione penale, la legge interviene su due punti del codice aggiungendo la clausola: ‘fondati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere’. Per cui: ‘il reato di istigazione alla violenza e alla discriminazione’, sarebbe punito con la reclusione da sei mesi e quattro anni a chi ‘istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici nazionali o religiosi o fondati sull’orientamento sessuale e identità di genere’.
La prima proposta di Legge 23 anni fa
La prima bozza di Legge contro l’omotransfobia è stata proposta dall’allora deputato di Rifondazione Comunista Nichi Vendola, ben 23 anni fa: il 24 ottobre del 1996. Da quel giorno, altri deputati ci hanno provato: Franco Grillini, Anna Paola Concia, due volte: nel 2009 e nel 2011. Infine, il tentativo del 2013 di Ivan Scalfarotto: il ddl che riesce a essere approvato alla Camera con l’emendamento Gitti-Verini (Pd) che lasciava mani libere a partiti e associazioni di natura omotransfobica. Ddl che è poi ‘morto’ attendendo l’approvazione del Senato.
Le dichiarazioni di Cirinnà e Zan
La responsabile del dipartimento Diritti del Pd e madre della Legge sulle Unioni Civili, Monica Cirinnà, ha commentato così l’approdo alla Camera del testo di Legge: «Pochi minuti fa Alessandro Zan ha depositato il testo unificato in materia di contrasto all’omotransfobia e alla misoginia. La prima battaglia contro l’ostruzionismo più becero é stata vinta. Il testo è completo, ricco, e affronta il tema in modo esaustivo: non solo repressione penale ma anche concrete misure di prevenzione e supporto alle vittime. Adesso abbiamo il dovere di andare fino in fondo, passo dopo passo, fino all’approvazione, per rendere l’Italia ancora più giusta, più libera, più inclusiva. Ci sono ferite che attendono cura, storie di dolore che chiedono di essere ascoltate, problemi a cui dobbiamo dare soluzione: non possiamo più aspettare».
Lo stesso Alessandro Zan sa che questo è solo il primo traguardo di un percorso molto lungo e che è essenziale approvare in tempi brevi il testo di Legge, per evitare che si perda nei meandri di Camera, Senato e ostruzionismo, come è successo dal 1996 ad oggi. «Ho appena depositato il testo base del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia – ha scritto ieri sera Zan -. Voglio ringraziare le colleghe e i colleghi della maggioranza con cui abbiamo lavorato sodo in questi mesi per arrivare a questo risultato. Dobbiamo fermare l’odio e le violenze. Ora al lavoro per approvare la legge il prima possibile».