Si riaccende il dibattito sulla tranvia a Cusano Milanino. Sul caso si sono espresse alcune associazioni di cittadini che da anni si battono per la linea Milano-Seregno.
«Abbiamo appreso che il Comune di Cusano Milanino ha recentemente stanziato 14mila euro per resistere al ricorso della Città Metropolitana contro la delibera del consiglio comunale del 10 febbraio 2020 che prevede lo storno dei fondi a suo tempo appostati a bilancio per il progetto della tranvia», scrivono in una nota l’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (Utp) e il Gruppo Naturalistico della Brianza Cusano Milanino – Comitato per il Tram.
«Era proprio necessario spendere questi soldi? Crediamo di no – prosegue la nota – specialmente dopo quanto è accaduto successivamente alla citata seduta del consiglio comunale. Dopo l’approvazione della citata delibera con lo storno dei fondi avevamo detto che l’unico atto possibile (se si vuole veramente portare avanti l’opera) sarebbe firmare nuovamente lo stesso accordo del 2010 e ratificarlo, ripristinando il relativo finanziamento. Ciò è coerente con il prossimo Pgt (approvato con il voto favorevole di tutto il consiglio comunale il 24 ottobre 2019) in cui è considerata la realizzazione della tranvia. A tal proposito, facciamo notare che l’opera, di fatto, è già iniziata perché sono già stati eseguiti e pagati (senza i soldi di Cusano) i lavori relativi alle interferenze e gli espropri».
«L’iter è ripartito ma si è scelto di impegolarsi in una diatriba legale spendendo 14.000 Euro per resistere al ricorso al Tar di Città Metropolitana invece di trovare un accordo che ripristinasse la regolarità formale degli atti».
E ancora: «La tranvia Milano-Seregno, come abbiamo detto più volte, è un’opera che riqualifica tutto l’asse della Vecchia Valassina dando un servizio comparabile a quello di Milano anche ai centri attraversati. Il comfort, la regolarità di viaggio e anche il distanziamento sono migliori sul tram rispetto all’autobus a causa della maggiore capienza e spaziosità del primo. Invece ci si affida agli avvocati per non partecipare ad un’opera utile alla collettività».
«La motivazione è sempre la stessa: ‘aspettiamo la metropolitana‘. Peccato che, mentre la tranvia, finalmente, appare dietro l’angolo, la metropolitana non si sa se, quando e con quale progetto verrà realizzata ed anche con quali costi sia di realizzazione sia di esercizio. Inoltre tutti gli studi confermano che la tranvia è propedeutica alla metropolitana».
«Non entriamo nelle questioni legali, che lasciamo agli esperti del Tar, ma non crediamo che questa diatriba legale possa fermare un progetto ormai avviato – conclude il gruppo -. Crediamo lo sappia anche chi lo contrasta; che, forse, vuole solo evitare di pagare la propria parte, non facendo certo una bella figura nei confronti dei cittadini e soprattutto degli altri Comuni che, pur con le difficoltà che tutti conosciamo, si sono impegnati, anche economicamente, per dare un servizio alla collettività».