In prima linea contro il coronavirus. Non solo operatori sanitari, nelle settimane più dure dell’emergenza covid, e durante la fase 2, anche l’impegno della polizia locale a Cinisello Balsamo è stato fondamentale.
«Con la preziosa collaborazione dei volontari della protezione civile – vuole subito sottolineare il comandante della polizia locale di Cinisello Balsamo Fabio Crippa -. Al di là del Centro Operativo Comunale, abbiamo fatto tantissimi briefing con loro per coordinare il lavoro sul territorio».
L’emergenza covid a Cinisello Balsamo ha rispecchiato il caso nazionale, facendo registrare l’11 per cento di mortalità . Una situazione di emergenza vissuta in prima persona dagli agenti del comando cinisellese, dopo che un caso di positività al Covid è stato registrato anche tra gli uomini del comandante Crippa, che racconta: «Ci ha costretto a prendere tutte le misure del caso, ma nessun altro ha poi sviluppato sintomi. Abbiamo predisposto il comando suddividendolo come se fossimo in emergenza continua». Alcuni esempi: «La divisa va messa solo quella operativa – spiega Crippa -. Ho vietato a tutti di metetre la giacca e la cravatta per evitare che si passassero le mani vicino al viso. Quindi polo a manica corta o giubbino e stivali per tutti. Abbiamo diviso il comando in due: trenta persone lavorano dalle 7 alle 14 e le altre trenta lavorano dalle 14 alle 21, con una pattuglia che allunga fino a mezzanotte. È come avere due comandi che non si incrociano mai, per non avere contatti. Così se dovesse esserci un caso di positività, grazie a questo metodo riusciamo comunque a mandare avanti l’attività di polizia locale tenendo conto di lasciare in quarantena i contatti stretti».
E mandare avanti l’attività di polizia locale vuol dire svolgere numerosi compiti. Su tutti, il controllo delle persone in quarantena: «Abbiamo un’unità che si occupa solo di questo: quattro agenti, coordinati da un ufficiale, che si occupano delle persone in quarantena. Stiamo parlando di 4.838 persone controllate in tre mesi. Telefonicamente, se veniva segnalato il numero, o al citofono. Le vere difficoltà le abbiamo avute all’inizio: psicologicamente non è stato facile. Abbiamo avuto a che fare al telefono con la gente, vivendo in prima persona la loro situazione del familiare che stava morendo. La gente ti diceva che non sapeva cosa fare, che stava sempre più male. L’abbiamo vissuta così questa emergenza: questo lavoro ci ha impegnato più psicologicamente che a livello di tempo».
Ora che le settimane più dure del lockdown sono alle spalle, lentamente si modificano anche le attività: «Adesso siamo in giro a controllare che nei negozi sia tutto regolare, verificare che vengano mantenute le disposizioni. Durante il lockdown nel primo periodo siamo stati inflessibili, abbiamo fatto più di 200 verbali. Non per cattiveria, ma per far capire che stare a casa era la cosa più importante di tutte. Ci siamo concentrati sull’interno della città, mentre il perimetro esterno era presidiato dai posti di blocco di polizia e carabinieri». Ma di quelle settimane sono tanti gli episodi vissuti a contatto con la gente: «A Pasqua un condominio della Crocetta ha organizzato una tombolata. In tre estraevano i numeri da sotto il palazzo, consumando alcolici, e la gente dai balconi seguiva l’estrazione. In caso di ‘vincita’ le persone scendevano dagli appartamenti per andare a ritirare il loro premio. Siamo dovuti intervenire perché non era un comportamento corretto. Tra loro c’è chi non voleva capirlo e si è anche attaccato al mio braccio: quando sono tornato al comando mi sono passato la candeggina sul braccio per disinfettare», racconta Crippa.
Il graduale ritorno alla normalità, infine, può anche essere letto nei primi dati elaborati dal comando di polizia locale di Cinisello Balsamo: «Tra il primo marzo e il 30 aprile 2019 ci sono stati 111 incidenti, mentre a maggio 2019 abbiamo registrato 52 incidenti. Nel 2020, tra marzo e aprile gli incidenti sono stati 26, mentre a maggio 33: il dato è immediatamente risalito con le prime riaperture dopo il lockdown, dal 4 maggio in avanti». Ma non è tutto: «Con la riapertura dei bar dal 18 maggio – spiega il comandante Fabio Crippa – abbiamo già avuto tre guide in stato di ebbrezza nel pomeriggio, con tassi alcolici ben oltre il consentito».
Tornando invece agli incidenti, dei 111 registrati tra marzo e aprile 2019 11 erano relativi all’investimento di un pedone (pari al 10 per cento). Negli stessi mesi del 2020, in pieno lockdown, su 26 incidenti registrati, 5 hanno interessato un pedone, pari al 19 per cento. Un dato che testimonia come, anche lungo i marciapiedi, le persone tendono a mantenere le distanze, a volte invadendo la carreggiata senza prestare troppa attenzione a eventuali mezzi in transito in quel momento.