Anche la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova ha adottato un proprio protocollo per la ripresa delle attività religiose nei propri luoghi di culto, in linea con le indicazioni del ministero dell’Interno.
Nei giorni scorsi, infatti, la Congregazione ha sottoposto al Viminale un ‘protocollo adattato alle proprie specificità confessionali’. «Il ministero – spiega una nota della Congregazione – lo ha ritenuto rispettoso delle norme comportamentali previste dai provvedimenti governativi in tema di protezione civile e del tutto assimilabile a quello delle altre confessioni relativamente alle disposizioni per le celebrazioni religiose».
La ripresa delle attività sarebbe già possibile dal 18 maggio, ma i Testimoni di Geova hanno deciso di «riprendere le riunioni nei loro luoghi di culto nel prossimo futuro, quando lo riterranno ragionevolmente sicuro per le loro esigenze».
I Testimoni di Geova tengono a «ringraziare il Governo, e in particolare il ministero dell’Interno, per l’encomiabile lavoro svolto al fine di garantire il fondamentale esercizio della libertà di culto», conclude la nota.