L’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni garantirà un bonus per poter frequentare un altro centro ricreativo organizzato in città per tutti i bambini che rimarranno esclusi dai posti disponibili.
Tale bonus verrà riconosciuto fino a un massimo di 50 euro a settimana per ogni figlio e comunque non oltre il 50 per cento del costo sostenuto. La misura a sostegno non sarà erogata alla famiglia ma liquidato direttamente alla struttura che erogherà il servizio. Gli uffici sono già in contatto con le varie realtà presenti sul territorio che offriranno attività estive ai bambini dai 3 agli 11 anni. Le richieste verranno inserite in graduatoria utilizzando i criteri già previsti dal regolamento dei servizi educativi e per l’infanzia dando priorità nell’ordine a: residenti nel Comune di Sesto San Giovanni, casi segnalati dai servizi sociali, utenti con entrambi i genitori lavoratori (o il solo genitore nelle famiglie monoparentali), utente di minore età.
«Stanzieremo 70mila euro di bonus extra a copertura delle rette dei centri estivi della città (fino a 50 euro a settimana per ogni bambino) per le famiglie che altrimenti rischierebbero di trovarsi escluse dalle iscrizioni, oltre ai 320mila euro già a bilancio per l’organizzazione dei centri. Per quanto riguarda i minori con disabilità mettiamo a disposizione 120mila euro che ci permettono di garantire il servizio loro dedicato senza un esborso aggiuntivo da parte delle famiglie a fronte di costi ovviamente più alti. Ancora una volta siamo costretti a sopperire all’enorme incapacità politica di un governo che indica come data per la partenza dei centri estivi il 15 giugno senza darci nessuna indicazione valida». Così Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni.
Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini e adolescenti – imposto da Dpcm del governo – costringe a rivedere l’offerta già strutturata in passato e sarà quindi modificato rispetto al rapporto ordinario: per i bambini in età di scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni) un rapporto di un adulto ogni 5 bambini, anziché 1 a 15; per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni) un rapporto di un adulto ogni 7 bambini anziché 1 a 20. L’amministrazione comunale ritiene pertanto che sia più sicura l’attivazione di un numero maggiore di sedi dove svolgere i centri ricreativi comunali (sei anziché le quattro previste). La durata delle giornate nei Cre sarà di otto ore e le tariffe delle rette già in vigore verranno riconfermate.
Sul tema interviene anche Roberta Pizzochera, assessore ai Servizi Sociali: «Ci siamo subito attivati per offrire un servizio di conciliazione a sostegno delle famiglie, modificando la progettualità per rispettare le linee guida governative. In questi mesi di lockdown i minori sono stati enormemente penalizzati ed è per questo che abbiamo pensato a un bonus di 70mila euro per garantire ai più piccoli la possibilità di vivere un’esperienza estiva in città . Ringrazio tutte le associazioni sportive, il terzo settore e il privato sociale per la risposta alla chiamata del Comune nel mettere insieme le proprie competenze e risorse. Un particolare grazie alle scuole paritarie dell’infanzia che metteranno a disposizione i propri edifici».