Silvia Romano resterà sotto vigilanza, anche dopo la quarantena. La cooperante italiana rapita il 20 novembre 2018 in Kenya, liberata in Somalia lo scorso 9 maggio e rientrata nella sua abitazione a Milano, resterà affidata ai servizi di sorveglianza.
La misura cautelare era stata disposta a seguito di minacce e insulti ricevuti sui social e di alcuni episodi, come il lancio di una bottiglia di vetro alla finestra o i tentativi di irruzione nel palazzo in cui Silvia Romano abita.
Lo si apprende da una nota Ansa. «La sorveglianza andrà avanti con passaggi più frequenti delle pattuglie delle forze dell’ordine, davanti alla palazzina dove abita», si legge.
A breve, la giovane potrà uscire di nuovo. «Dopo la liberazione e l’arrivo in Italia all’aeroporto di Ciampino, è tornata a casa a Milano l’11 maggio, giorno in cui è cominciato l’isolamento di 14 giorni per via delle misure di sicurezza sanitarie obbligatorie», si legge ancora nella nota.