Nei giorni scorsi a Sesto San Giovanni si è scatenato un polverone che ha coinvolto i Salesiani di Sesto San Giovanni e la polizia locale. Andiamo con ordine: intorno alle 17.30 di venerdì primo maggio una pattuglia della polizia locale ha effettuato dei controlli all’oratorio salesiano del quartiere Rondinella, in via Matteotti.
A quell’ora, i Salesiani stavano diffondendo una preghiera a tutto volume dagli altoparlanti dell’oratorio: un’abitudine, quella di diffondere qualche minuto di saluto per i fedeli, che i preti hanno adottato dall’inizio della quarantena.
Un video della pattuglia che entra nella sede dei Salesiani è stato diffuso sui social e si sono scatenate le polemiche: «I vigili fermano la preghiera», scrivono alcuni, «la Croce per qualcuno è ancora uno scandalo», è stato scritto da altri.
Una controversia che ha visto intervenire persino il comandante della polizia locale, Fabio Brighel, con un post sul proprio profilo Facebook in cui liquida le polemiche come mere speculazioni: « Come Comandante, é mio dovere precisare che gli operatori non sono intervenuti per sospendere alcunché ma per capire cosa stava succedendo (il rumore arrivava ad una distanza di circa 100 metri in piazza Santa Maria Ausiliatrice, ove erano in corso alcuni controlli anti Covid-19). Quando gli agenti, interloquendo con un responsabile, hanno capito di cosa si trattava, gli hanno chiaramente detto che la preghiera poteva tranquillamente proseguire, anche nei giorni successivi. Infatti il giorno successivo la preghiera non solo é stata recitata ma nella stessa é stata menzionata positivamente anche la polizia locale e il lavoro che quotidianamente svolge a tutela della sicurezza di tutti».
Le parole del comandante Brighel sono state confermate anche dall’assessore alla Sicurezza Claudio D’Amico: «Nessuno ha bloccato la preghiera dei Salesiani, ben vengano le preghiere in questo periodo in cui le chiese sono chiuse. I nostri agenti, che ringrazio per essere sempre presenti sul territorio, si sono fermati all’oratorio semplicemente per chiedere informazioni al prete, avendo sentito il rumore dell’altoparlante».