È stato approvato da Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, un nuovo studio denominato X-Covid-19, che coinvolge 2.700 pazienti ed è coordinato dall’Ospedale Niguarda di Milano. Lo studio riguarda gli effetti anticoagulanti dell’eparina e valuta l’efficacia e la sicurezza di questo farmaco nel trattamento dei pazienti affetti da covid-19. Sono coinvolti nella ricerca 13 centri italiani.
L’eparina è un anticoagulante che deve essere somministrato a basso dosaggio in pazienti con patologie gravi, come quelle neoplastiche, infiammatorie e infettive, poiché riduce sensibilmente il rischio di trombosi delle vene e della sua complicanza più grave, l’embolia polmonare (tromboembolismo venoso). Fin dall’inizio dell’epidemia in Italia, pertanto, questo trattamento di profilassi del ‘tromboembolismo venoso’ è stato utilizzato anche nei pazienti affetti da Covid-19, che è una patologia infettiva grave. Tuttavia, durante la gestione di questi pazienti, alcuni medici hanno sospettato che il dosaggio di eparina potesse non essere sufficiente per i pazienti con Covid-19.
«Alcuni medici hanno avuto la sensazione che l’eparina a basso peso molecolare, utilizzata alle basse dosi raccomandate per la tromboprofilassi, fosse poco efficace nei pazienti Covid-19 – commenta Nuccia Morici, cardiologa di Niguarda -. Pertanto, molti hanno deciso di utilizzare dosi maggiori, anche molto elevate, per prevenire le trombosi venose e l’embolia polmonare in questi pazienti».
«Il problema è che – continua Marco Cattaneo, internista, ematologo dell’Asst Santi Paolo e Carlo e professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano -, a fronte dell’incertezza della maggior efficacia protettiva delle alte dosi di eparina in questi pazienti, abbiamo la certezza che il rischio emorragico aumenta con l’aumentare della dose del farmaco. Pertanto ritengo che sia necessario usare la massima prudenza nell’utilizzo di alte dosi, la cui sicurezza e efficacia deve necessariamente essere valutata in studi controllati».
Da questa necessità che nasce X-Covid-19, lo studio multicentrico randomizzato che valuterà l’efficacia e sicurezza di una dose raddoppiata di eparina nella prevenzione del tromboembolismo venoso di pazienti con Covid-19.