La fase due si fa sempre più vicina e, anche se non ci sono ancora direttive ufficiali sulle modalità di riapertura, dal Comune di Milano iniziano a immaginare come cambierà il futuro.
Gli scenari possibili sono quelli di un forte depotenziamento del trasporto pubblico, dato che anche in metropolitana andranno mantenute per diverso tempo le distanze di sicurezza al fine di contenere il contagio.
«La capacità del trasporto pubblico diminuirà di molto – ha detto questa mattina il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nel suo video messaggio quotidiano ai cittadini – aumenterà il traffico con le auto in una città inquinata». Quella dell’aumento del traffico di auto e motorini è una prospettiva reale ma da contrastare il più possibile, in una della città più inquinate d’Europa.
«Non voglio solo subire – continua Sala -, voglio usare questa situazione per rilanciare a una mobilità diversa: dolce, elettrica».
In due parole, piste ciclabili. Da un lato il sindaco di Milano sta chiedendo al governo di fare piste ciclabili in maniera più facile, con deroghe al codice della strada: «immaginate piste ciclabili con una striscia orizzontale al posto del cordolo», dall’altro: «che vengano finanziati gli acquisti di bici elettriche».
Le piste ciclabili che il Comune di Milano ha in cantiere collegherebbero il centro città con il Nordmilano: «Una ciclabile da San Babila a Sesto Marelli: passando per corso Venezia, corso Buenos Aires, viale Monza»., dice il primo cittadino. Una seconda possibilità sarebbe quella di utilizzare i controviali: «Una pista da piazzale Lagosta al Parco Nord, percorrendo viale Zara e viale Fulvio Testi – conclude Sala -. Immaginatevi che nel controviale la velocità massima sarebbe 30 chilometri all’ora e di fianco le biciclette».