Rider multato, interviene il Codacons: «Diffidiamo il Comune di Bresso a interrompere una simile attività»

polizia locale

Sulla vicenda del rider multato a Bresso per aver attraversato il parco durante una consegna è intervenuto anche il Codacons.

Bresso, l’appello del rider multato al lavoro: «Non sapevo che il parco fosse chiuso, non volevo far male a nessuno»

«Il rider – spiegano dal Codacons – entrando nel parco voleva risparmiare un bel po di tempo per velocizzare la consegna dell’ordine, visto che viene pagato a cottimo. Infatti nel suo zaino aveva le pizze e le birre che doveva consegnare e che ha mostrato alla polizia locale insieme all’applicazione accesa con l’ordine in esecuzione, ai documenti di lavoro, all ‘autocertificazione. Inoltre il rider ha fatto notare che il parco non è recintato e che non vi è nessun cartello di divieto, spiegando che non si sarebbe fermato all’interno del parco, ma stava solo tagliando un pezzo di strada per effettuare il più velocemente possibile la sua consegna. Ma niente, gli agenti non hanno fatto una piega. Inoltre bisogna tenere conto che i rider riescono a racimolare circa 500 euro al mese e per essere passato in una ciclabile il fattorino dovrà pagare più di quanto guadagna in un mese».

E proprio si tale ordinanza si è concentrata l’attenzione del Codacons: «Ricordiamo però che nell’ordinanza del 14 aprile, al punto 10 si specifica che le piste ciclabili possono essere utilizzate per motivi di lavoro e, al punto 4, che nei parchi non recintati è vietata la permanenza e non il transito. Il rider non ho messo in pericolo la salute di nessuno, stava facendo solo il suo lavoro che consiste nel consegnare cibo, spese, pasti e prodotti farmaceutici a casa»

Marco Donzelli Presidente dell’Associazione Codacons ha deciso di dffidare il Comune di Bresso: «I cittadini milanesi sono, già in condizioni normali, quelli di gran lunga più vessati in tutta Italia. Persistere in un momento terribile come questo è quantomeno vergognoso, per di più utilizzando uno strumento con poteri dubbi. Infatti le multe hanno ormai perso il loro scopo di insegnamento e di educazione civica dei cittadini e sono diventati un mero pretesto per far cassa a loro spese. Pertanto diffidiamo il Comune di Bresso a interrompere immediatamente una simile attività».