In tempo di Coronavirus arrivano anche delle belle notizie dal Nordmilano. Sono le storie di quelle persone, come Raffaele Libutti, che hanno vinto la loro personale battaglia con il Covid.
Raffaele, 45 anni, è residente a Cologno Monzese e dopo 9 giorni di ricovero è stato dimesso dal San Raffaele a inizio aprile. E proprio nei giorni scorsi ha anche finito il suo isolamento domiciliare obbligatorio dopo le dimissioni: «Tampone negativo, ho vinto io – esulta Raffaele Libutti -. Indescrivibile i sentimenti provati in questa esperienza. Non nego di aver avuto paura, ma ero anche convinto di essere tra le mani di professionisti. Le cure sperimentali del San Raffaele mi hanno salvato la vita».
L’intento di Raffaele è quello di mandare un forte messaggio di speranza, senza però dimenticare quanto vissuto al San Raffaele: «I primi giorni al pronto soccorso hanno segnato per sempre la mia vita e il valore da dare a essa. Nella notte grida di povere signore anziane che piangevano e chiedevano aiuto, che volevano tornare a morire a casa per rivedere i propri figli i propri nipoti. Un girone dantesco. Poi la gentilezza degli operatori sanitari che mettono ogni secondo della loro vita a rischio per farti stare bene, per darti un bicchiere d’acqua, per una parola di conforto. Saranno per sempre i miei eroi. Pianti vietati, ogni lacrima bruciava come alcool negli occhi, momenti di sconforto che son convinto mi han segnato per sempre».
Un percorso concluso con la gioia per il ritorno a casa: «Improvvisamente il miglioramento, la gioia negli occhi del dottore quando mi diceva che il mio corpo rispondeva bene alle cure, che dovevo aver fiducia e al momento del tampone negativo, una dottoressa commossa che correva nella stanza. Amore. Ho provato amore per sconosciuti che mi amavano. Un milione di messaggi di coraggio, di forza, che tutto andrà bene. Io sono un fortunato e prego tutti voi di non prendere alla leggera, non siamo immuni e ognuno di noi potrebbe esserne colpito. Uno sforzo ancora e battiamo questo virus. Ringrazio tutti ma proprio tutti. Siete stati la mia forza e non smetterò mai di essere grato al San Raffaele».