Covid: è morto Sepúlveda, lo scrittore guerrigliero. Era stato anche a Sesto

La sua voce ci aveva narrato alcune delle più belle storie sospese tra l’America latina e l’Europa. Luis Sepúlveda, celebre scrittore, giornalista, regista e sceneggiatore è morto oggi, a causa del coronavirus. Aveva 70 anni. Da fine febbraio era ricoverato in un ospedale di Oviedo, in Spagna per aver contratto la malattia.

Nato in Cile nel 1949, Sepulveda si era rifugiato in Europa al termine di un’intensa attività politica. Da lì aveva vissuto e viaggiato in diversi Paesi del mondo, finché si era stabilito in Spagna, nelle Asturie.

Lo ricordiamo per i suoi libri di poesie, per i romanzi di viaggio e le raccolte di racconti. Tra i suoi libri più amati senza dubbio spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, ma ci sono anche Diario di un killer sentimentale, Le rose di Atacama, Ultime notizie dal Sud. Aveva ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui nel 2015 il Premio Alessandro Manzoni alla carriera.

Scrittore, attivista politico e guerrigliero ha racchiuso questa essenza nei suoi libri più famosi, ricamando le pagine con uno stile inconfondibile, ma sempre sintetico, immediato, leggero. Dalle favole alle ‘novele negre’, passando per i racconti e i polizieschi. Tutto racconta della sua resistenza.

Aveva conquistato il pubblico ed era particolarmente amato dagli italiani. E anche Sesto San Giovanni aveva aperto più volte le porte all’autore. Sepúlveda aveva presentato i suoi romanzi nei locali della libreria sestese Tarantola. E nel 2008 aveva presentato in città La lampada di Aladino, accolto in sala consiliare da Giorgio Oldrini e Monica Chittò (all’epoca sindaco e assessore). Lo stesso Oldrini, alla notizia del ricovero, aveva commentato. «Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno, colpito da coronavirus mentre a fine febbraio era ad un festival letterario in Portogallo è in coma all’ospedale di Oviedo. Anche la moglie, Carmen Yanez, ha contratto il virus, ma pare non sia in condizioni gravi. Un grande dolore e una speranza. Solo qualche mese fa a Milano con Monica Chittò e Giorgio Tarantola avevo partecipato alla festa per i suoi 70 anni. Uno scrittore straordinario, un uomo affascinante e una persona che aveva sofferto l’indicibile durante il golpe di Pinochet. Era allora nella ristretta guardia del Presidente Salvador Allende e venne imprigionato, torturato lungo. Forza Lucho».