È botta e risposta a Cinisello Balsamo tra l’amministrazione comunale e l’opposizione. Sul tavolo della contesa, la distribuzione delle mascherine gratuite arrivate da Regione Lombardia.
Partito Democratico e Cinisello Balsamo Civica dal canto loro accusano la giunta di aver creato confusione sulla distribuzione: le 25mila mascherine ‘cinisellesi’ saranno in distribuzione tramite i negozi a chi va a fare la spesa regolarmente. «Si tratta di un meccanismo irrazionale, che incita i cittadini a uscire di casa creando assembramenti per accaparrarsi i pochi pezzi a disposizione. Abbiamo passato settimane a dire a tutti di non uscire, emanando ordinanze anche più restrittive delle norme regionali e nazionali, e ora si commette un errore di questo tipo?», denunciano Andrea Catania e Gianfranca Duca, capigruppo di Partito Democratico e Cinisello Balsamo Civica.
«A ciò si aggiunge la totale mancanza di garanzia che siano distribuite in modo equo perché in teoria una persona poco corretta potrebbe recarsi in più negozi e prenderne un numero superiore al consentito. Si doveva trovare una regola e invece non si è voluto scegliere», aggiungono i capigruppo.
Dall’opposizione hanno sottolineato come per loro sarebbe stato opportuno riservare una parte per le categorie più a rischio, tra chi lavora a contatto con la gente e chi si trova in una precaria situazione di salute, seguendo l’esempio di altri Comuni lombardi: «Le alternative non mancano. Si sarebbe potuto privilegiare la consegna a domicilio ai soggetti a rischio o con difficoltà economiche o tracciare le richieste per garantire un’equa distribuzione. Il meccanismo previsto dalla Giunta non offre invece garanzie e incentiva le uscite in un momento in cui sollecitiamo i cittadini a restare a casa».
«Nelle riunioni prontamente convocate del centro operativo comunale – ha immediatamente risposto il vicesindaco Giuseppe Berlino -, alla presenza di più soggetti tra cui in particolar modo, oltre al sindaco e il sottoscritto, i massimi rappresentanti cittadini delle forze dell’ordine, della polizia locale, della protezione civile e di alcuni dirigenti comunali, si è deciso che una parte delle stesse, circa 7-8mila, fossero destinate alla popolazione più fragile come anziani soli e famiglie in situazioni economiche precarie, a cui già da alcune settimane viene consegnata a domicilio la spesa o il pacco alimentare. Solo per la restante parte, si è optato per la distribuzione diretta presso gli esercizi commerciali. Appare evidente, rispetto ai 75mila cittadini, che fosse impensabile prevedere una consegna a domicilio o nelle cassette postali, visto che, oltre ai lunghi tempi di consegna necessari, avremmo dovuto scegliere i ‘fortunati’ in base ad un criterio evidentemente discriminante per molti altri».
L’amministrazione comunale ha motivato la sua scelta di distribuire le restanti 17mila mascherine tra i commercianti per scongiurare un possibile pericolo: «Era impensabile chiedere alle persone, scegliendole magari in base al criterio dell’età, di venire a ritirarle presso un qualunque luogo o punto di consegna, per evitare un uscita di massa solo a tal scopo. Stessa cosa dicasi per le farmacie che abbiamo voluto esentare poiché già allo stato attuale in forte difficoltà ed alle prese con lunghe code. Si è pertanto pensato di consegnare 300 mascherine a negoziante che a loro volta le distribuiranno gratuitamente, massimo 2 per cliente, solo a fronte di spesa, anche per evitare di ritrovarsi file di persone solo per richiedere le stesse. Abbiamo ritenuto che la soluzione dei commercianti fosse la più indicata in quanto, comunque, le persone già escono normalmente per la spesa e contestualmente gli viene consegnata la mascherina».
Infine Berlino ha concluso appellandosi al senso civico: «I furbi non mancheranno e vorrà dire che faranno i conti con la loro coscienza».