Poteva finire in tragedia l’episodio che si è consumato venerdì mattina a Milano, quando un 44enne dopo essere stato licenziato, aveva minacciato una strage. Un agente di quartiere del Comando decentrato 8 della polizia locale milanese ha ricevuto una telefonata preoccupante. «Sono disperato, sono stato licenziato», le prime parole che ha udito dall’altro capo della cornetta.
L’uomo, F. R., italiano, ha poi proseguito dichiarando l’intenzione di fare una strage alla guida di un’auto a noleggio. L’agente è riuscito a tenere il contatto con il 44enne per cercare di calmarlo e, contestualmente, ha attivato la centrale operativa della polizia locale, che ha subito allertato 6 equipaggi per ricercare l’auto.
La conversazione tra l’agente e l’uomo è proseguita: F.R. ha dichiarato di trovarsi ancora all’interno del suo appartamento, così l’agente è riuscito inviare lì uno degli equipaggi dell’Unità Problemi del Territorio. Nel frattempo ha conquistato la sua fiducia tanto e lo ha convinto ad aprire la porta agli agenti intervenuti sul posto.
Parlando con il 44enne, gli agenti sono riusciti a ricostruire la sua storia. L’unica fonte di sostentamento della famiglia, di cui fanno parte la moglie e un figlio di 9 anni, era il suo stipendio, ma quella stessa mattina era stato licenziato ed era terrorizzato dall’idea di non sapere più come acquistare beni di prima necessità. A casa dell’uomo è poi arrivato anche lo stesso agente che aveva ricevuto la chiamata e, insieme all’Ufficiale presente, è riuscito a convincere l’uomo a farsi visitare presso il Pronto Soccorso Psichiatrico dell’Ospedale Fatebenefratelli. Ora la famiglia è stata messa in contatto con i servizi sociali del Comune di Milano e sarà seguita per tutte le necessità di supporto psicologico e materiale.
«Non sono solo i controlli delle persone e delle attività commerciali a caratterizzare il lavoro della Polizia locale – commenta il vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Milano Anna Scavuzzo -, a maggior ragione in un periodo come questo in cui le fragilità vanno accompagnate con professionalità e massima attenzione. Questa operazione ha permesso forse di evitare il peggio, ma sicuramente di prendere contatto con una famiglia in difficoltà che ora sarà anche inserita nel circuito delle spese a domicilio degli hub. Sperando, così, di poter alleviare anche solo in parte la situazione di paura nella quale si sono ritrovati da un giorno all’altro».