Obbligo di mascherine o, più in generale, di coprire naso e bocca quando si esce di casa. Pena, per chi non rispetta l’ordinanza, una multa molto salata.
La scelta di Regione Lombardia è stata molto discussa nelle ultime ore, ma dai vertici regionali si prosegue dritti per la strada della prevezione del contagio attraverso qualunque forma: «In Lombardia, sul Coronavirus chiediamo il rispetto della distanza sociale e di proteggere naso e bocca. Dato che stiamo ancora aspettando le mascherine che Borrelli ci ha promesso, noi lombardi lo faremo come potremo, perché ci rispettiamo. Tutti insieme lottiamo per uscire da questo incubo». A fare queste dichiarazioni è stato l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, commentando le dichiarazioni del capo della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, che nella tradizionale conferenza stampa delle 18 di sabato 4 aprile aveva risposto così a una domanda sulla nuova ordinanza lombarda: «Non uso la mascherina, ma rispetto le regole del distanziamento sociale. La mascherina è importante, se non si rispettano le distanze, per evitare l’infezione da virus».
«Le parole di Borrelli, ci lasciano a dir poco basiti – ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala -. Di fatto, Borrelli prende nettamente le distanze dal nostro provvedimento sulla necessità di coprire le vie respiratorie quando si esce di casa. Un modo di comportarsi che non esitiamo a definire imprudente e che davvero fatichiamo a comprendere. Non capiamo se si stia sottovalutando il diffondersi del contagio o se ci sia una mancanza di approfondita conoscenza di ciò che è successo nelle aree maggiormente colpite nel mondo. È un momento che richiederebbe una forte coesione, in particolare nelle linee guida per la protezione dei cittadini. Ma pare che venga sempre messo in discussione ciò che in Lombardia costruiamo con tanta fatica per la salute della popolazione».