I lavoratori dei servizi di igiene urbana della ditta Sangalli, che da poco gestisce il servizio a Sesto San Giovanni, sono in stato di agitazione. A dichiararlo è stata l’organizzazione sindacale FlaicaUniti Cub. Il sindacato ha portato all’azienda delle rimostranze che riguardavano la gestione della sicurezza dei lavoratori durante questo periodo di emergenza dovuto al diffondersi del coronavirus.
Secondo il sindacato, l’azienda ha sottovalutato la situazione e non ha messo in campo delle misure adeguate per garantire la sicurezza degli operatori, così si è arrivati allo stato di agitazione. Se non si trova una soluzione a breve, il sindacato è pronto a dichiarare uno sciopero immediato. Di seguito la nota stampa del sindacato che spiega quali sono le problematiche segnalate dagli operatori.
«L’organizzazione sindacale FlaicaUniti Cub comunica di aver dichiarato lo stato d’agitazione tra i lavoratori dei servizi di igiene ambientale dei comuni di Monza e Sesto S. Giovanni, tutti dipendenti della Sangalli Giancarlo & C. e operanti presso il cantiere di Viale Fermi a Monza. A seguito dell’emergenza Covid-19, la nostra organizzazione sindacale ha inviato all’azienda tre lettere nel mese di marzo per evidenziare che i lavoratori ci segnalavano procedure non particolarmente approfondite di sanificazione dei mezzi, la mancanza di adeguata strumentazione e formazione tra gli operatori per il trattamento dei rifiuti potenzialmente infetti, oltre che una carenza di dispositivi di protezione individuale, a partire dalle mascherine.
L’azienda, sottraendosi inizialmente al confronto, ha emanato una serie di circolari per indicare che si sarebbe dotata di dispositivi di protezione individuale adeguati, comprese le mascherine che però sono state distribuite solo a pochi lavoratori. Soltanto il 20 marzo è stato organizzato un incontro in teleconferenza dove i delegati sindacali hanno potuto esporre le varie mancanze e sollevare il problema della sospensione, verificatasi a seguito delle direttive del Dpcm, del servizio mensa offerto dai ristoranti convenzionati con l’azienda, ma che comunque non ha cancellato la necessità di nutrirsi per i lavoratori e che ora si trovano senza alcun servizio sostitutivo per il pranzo. Purtroppo abbiamo registrato da parte della direzione una sottovalutazione delle problematiche presentate.
Di conseguenza, riteniamo che tale condizione lavorativa non sia idonea al contrasto del contagio da coronavirus e rischiosa per il bene salute dei lavoratori, dato che operano in costante e quotidiano contatto con la polvere e gli schizzi prodotti dalla compattazione, maneggiamento e spazzamento dei rifiuti urbani e che nelle ultime settimane si accumulano sempre di più rifiuti legati all’utilizzo di strumenti di tutela contro il contagio e pertanto possibilmente infetti.
Per tutto quanto sopra abbiamo deciso di dichiarare lo stato d’agitazione e di richiedere un incontro urgente presso la Prefettura di Monza. In mancanza di risposte concrete e di immediate misure adottate dalla società, ci vedremo costretti a dichiarare uno sciopero immediato ai sensi del comma 7 dell’articolo 2 della legge 146/90, che stabilisce che il ‘preavviso minimo e l’indicazione della durata non si applicano nei casi di […] protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori’».