Il direttore delle Opere Sociali Don Bosco, Don Elio Cesari, ha scritto un’emozionante lettera ai suoi studenti per accompagnarli in questa nuova settimana di ‘quarantena’, durante la quale i cancelli delle scuole rimarranno chiusi.
«Carissimi Studenti delle Opere Sociali don Bosco,
Stiamo vivendo giorni ‘strani’, di cui col tempo comprenderemo meglio il senso profondo.
Ora avviamo una nuova settimana particolare per la nostra scuola, secondo una modalità di didattica a distanza, che purtroppo non ci permette ancora di condividere spazi e tempi qui a scuola.
Vi scrivo allora qualche pensiero che mi sta a cuore, come fosse il “Buongiorno” di questa settimana.
Condivido allora alcune cose che sto imparando in questi giorni:
Ho approfittato di una bella camminata in montagna e un paio di giorni lontano dalla scuola, insieme a un paio di amici. La situazione di questi giorni rischia di farci sentire separati gli uni dagli altri, rischia di farci perdere la fiducia nei confronti di chi ci sta accanto, a causa del sospetto che la vicinanza con le persone possa farci rischiare qualcosa di male. Invece i legàmi di amicizia sono il dono più prezioso, che un virus non potrà mai colpire.
Ho sperimentato la vicinanza fattiva dei miei stretti collaboratori. Nelle convocazioni e nel tempo che abbiamo condiviso per trovare le forme migliori per affrontare l’emergenza, ho capito ancora una volta che nella vita (specie nei momenti più delicati e difficili) non bisogna mai fare da soli.
Avviamo in questa settimana la didattica a distanza. Mi pare che sia una bella opportunità per vivere concretamente il tema dell’anno e della prossima festa della scuola: #ilBeneFattoBene.
Don Bosco desiderava che ogni suo ragazzo comprendesse che la modalità salesiana per raggiungere la santità consiste nel fare bene il proprio dovere. Le condizioni di questa settimana ci chiedono di farlo con questa modalità: applichiamoci al massimo per sfruttare questi giorni, senza perdere tempo.
Vi aspetto a Scuola: i corridoi, le aule e i cortili sono troppo silenziosi senza di voi!».