L’acqua del sindaco è salutare; eppure ogni anno nel Belpaese si consumano 8 miliardi di bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale. Che a loro volta producono 280 mila tonnellate di rifiuti in plastica.
A presentare i dati positivi è il Gruppo Cap Holding, che gestisce il servizio idrico nell’area metropolitana di Milano. Il gruppo ha evidenziato che nel territorio meneghino sono stati controllati 26mila campioni di acqua del rubinetto. L’acqua è stata sottopost a a un esame che ha dovuto ottenere l’ok su quasi 750mila parametri chimici e microbiologici.
E dalle analisi è risultato che «l’acqua della Città Metropolitana di Milano è buona, sana e di ottima qualità». Ciò che preoccupa tuttavia è il consumo della plastica. «C’è un vero e proprio pre- giudizio da parte degli italiani rispetto al consumo di acqua di rete – il commento di gruppo Cap – Con conseguenze per l’ambiente, in termini di spreco economico, produzione di emissioni inquinanti e di danni ambientali che la produzione e lo smaltimento della plastica causa ai nostri ecosistemi». Per quanto riguarda l’aspetto economico, un litro di acqua minerale in bottiglia costa in media 312 volte in più di un litro di acqua del rubinetto, la cui tariffa in Italia resta tra le più basse in Europa.
«Insieme all’Arabia Saudita e al Messico, siamo i maggiori consumatori di acqua in bottiglia al mondo – afferma Michele Falcone, Direttore Generale di Gruppo Cap -. Ma a differenza dei primi due Paesi, l’Italia possiede acqua di ottima qualità. In Europa, dove l’utilizzo dell’acqua di rete è ben maggiore, si è lavorato molto sul processo di scelta consapevole del consumatore. Per questo è fondamentale far crescere il livello di formazione e conoscenza dei cittadini in modo che le scelte di acquisto siano determinate da questioni di preferenza, piuttosto che da un sentimento negativo sulla qualità dell’acqua».