Un polverone di polemiche. Questo l’effetto che ha suscitato nel mondo politico, nell’opinione pubblica e sui principali social network, il discorso tenuto dal direttore artistico Amadeus alla conferenza stampa di presentazione del Festival di Sanremo 2020. Arrivato il momento di presentare le sue colleghe, 10 donne che calcheranno il palco di Sanremo e lo affiancheranno nella conduzione, Amadeus (detto ‘Ama’) ha usato la loro bellezza come termine di paragone principale per motivare la loro partecipazione.
La frase incriminata è stata pronunciata mentre illustrava ai giornalisti il profilo della modella Francesca Sofia Novello, sposata con il motociclista Valentino Rossi: «Questa ragazza molto bella, fidanzata di un grande ValentinoRossi – dice Amadeus in conferenza stampa – che è stata scelta da me perché vedevo intanto la bellezza ma anche la capacità stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro». E proprio l’espressione intrisa di sessismo «un passo indietro» ha attirato moltissime critiche non solo su Amadeus ma anche sulla televisione di Stato, che ha avuto la responsabilità di veicolare un messaggio reputato svilente e offensivo.
Una polemica che è arrivata anche in Parlamento: ventinove deputate di tutti gli schieramenti politici (da Leu a Fratelli d’Italia) hanno firmato una lettera in cui chiedono ad Amadeus di scusarsi pubblicamente. La lettera, indirizzata alla commissione di vigilanza della Rai, all’ad Salini, al cda di viale Mazzini e all’Usigrai, chiede al servizio pubblico radiotelevisivo di riaffermare il suo impegno «nella lotta alla violenza, alle discriminazioni e ai pregiudizi di genere».
Amadeus ha in seguito motivato le frasi infelici sostenendo che: «Quel passo indietro si riferiva alla scelta di Francesca di stare fuori da riflettori che inevitabilmente sono puntati su un campione come Valentino. Tra l’altro Francesca stessa mi ha ringraziato, dicendomi che è proprio così: ‘Ama, sembra che tu mi conosca da anni’. Anche lei è rimasta stupita della polemica».
Il movimento di denuncia MeToo è iniziato proprio da uno scandalo che ha macchiato il mondo dello spettacolo, in particolare quello del cinema. E sembra che le luci della ribalta continuino a puntare alle discriminazioni che le donne attrici, presentatrici e cantanti vivono ogni giorno. Alcune di loro devono lottare non solo con le intrinseche difficoltà che un lavoro artistico porta ma anche con un sessismo strisciante che le vuole oggetti più che professioniste.