Era arrivata a dicembre la nota del Ministero dell’Interno che ‘chiedeva conto’ all’amministrazione di Sesto San Giovanni del piano di riequilibrio finanziario che il Comune ha approvato per rientrare dal disavanzo di 21 milioni di euro. Dall’anno scorso e per 10 anni, il piano di rientro punta ad accumulare 1,3 milioni all’anno.
«L’amministrazione comunale – si legge nella risposta inviata al Ministero – sta effettuando un monitoraggio costante dei versamenti effettuati dai contribuenti, con l’invio di solleciti di pagamento già in corso d’anno. Sono stati migliorati i tempi di notifica degli avvisi di accertamento ed è stato riscontrato che diversi contribuenti pagano in presenza dello stesso avviso. È stata avviata anche una fase pre-coattiva, prima di attivare la vera e propria riscossione coattiva, in relazione agli accertamenti diventati definitivi».
Il sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano, ha sottolineato che: «Nel 2016 la capacità di riscossione tributaria da parte della precedente amministrazione si attestava sul 64,58 per cento, nel 2018 è salita al 79,82 per cento». E non manca l’occasione di lanciare una frecciata alle giunte in carica prima della sua: « Questo è il frutto di un lavoro capillare e certosino – sostiene Di Stefano – necessario per porre rimedio alla disastrosa situazione ereditata da chi ci ha preceduto».
Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, il Comune sostiene di: «Averli coperti con la vendita delle farmacie comunali».