In campo si sfideranno solamente questa domenica, dopo un’estate molto calda e i primi mesi invernali ugualmente bollenti. La sfida a distanza tra Pro Sesto e Seregno è cominciata nella giornata di ieri a colpi di comunicati ufficiali.
Andiamo con ordine. La Pro Sesto ha comunicato ai propri tifosi la decisione di coprire per il 50 per cento il costo del biglietto di ingresso allo stadio del Seregno. Un provvedimento solidale resosi necessario a seguito della decisione (dei carabinieri) di dichiarare inagibile il settore ospiti dell’impianto brianzolo e di spostare i suppertors biancocelesti nelle tribune.
In serata la replica del Seregno: «Il Seregno Calcio si congratula con la Pro Sesto per la grande opera di solidarietà – scrivono ironicamente dalla brianza – , riconoscendo ben il 50 per cento dei prezzi dei biglietti per i propri tifosi, in polemica con il proibitivo prezzo di 15 euro a biglietto.
Peccato che la Pro Sesto è a conoscenza da giorni che la Prefettura ha vietato la presenza dei propri sostenitori allo Stadio Ferruccio.
L’intelligenza purtroppo non è in vendita al discount. Bacioni».
Un duro attacco misto a ironia che non ha lasciato indifferenti dalle parti di Sesto San Giovanni: «La Pro Sesto informa che nessuna autorità deputata al mantenimento dell’ordine pubblico ha recapitato alcuna comunicazione in merito all’eventuale impossibilità per i tifosi sestesi di presenziare alla prossima partita di campionato Seregno-Pro Sesto. Preghiamo la società Seregno calcio di pubblicare ed inviarci cortesemente la comunicazione ufficiale che evidentemente lei ha già ricevuto».
Comunicazione arrivata, a tutti gli effetti, nella mattinata di mercoledì 18 dicembre: «La Pro Sesto comunica di aver ricevuto in data odierna, alle ore 10:00, il provvedimento del Prefetto della provincia di Monza e della Brianza che vieta la vendita dei biglietti per la partita di domenica Seregno-Pro Sesto ai tifosi residenti nella provincia di Milano».
«La motivazione sembra surreale a dire poco – commentano dalla Curva Vito Porro -. Presentiamoci tutti alla rifiniutra della partita per caricarli e renderli ‘incazzati’ come siamo noi».