La Cassazione si è espressa sul fronte riguardante le vasche di laminazione del Seveso all’interno del Parco Nord, ma il futuro è nuovamente incerto.
La decisione, infatti, ribalta la sentenza del settembre 2017 con cui il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche aveva bocciato il ricorso sulla valutazione di impatto ambientale delle acque del Seveso nella vasca di laminazione.
Il Comune, però, non si è arreso, fino ad arrivare a quanto stabilito nei giorni scorsi dai giudici. Ad oggi, quindi, il cerchio è destinato a ripartire dal punto di inizio: sarà nuovamente il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche a doversi esprimere sulla vicenda, valutando l’impatto ambientale che la vasca da 250mila metri cubici potrà avere sul Parco Nord.
Se dal Comune di Bresso esultano, dall’altra parte c’è chi frena l’entusiasmo. In modo particolare, l’assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano Marco Granelli ha dichiarato: «Bresso, che continua a opporsi alle opere, dice che la Cassazione gli ha dato ragione. Si sbaglia. La Cassazione ha solo detto che i ricorsi presentati al Tribunale delle acque dal Comune e dal con- dominio contro il progetto della vasca del Parco Nord, sono ammissibili e cioè che il Tribunale deve attivare l’iter per esaminarli e così pronunciarsi nel merito. Quindi ora Comune e condominio se vogliono possono riattivare i ricorsi, e il Tribunale si pronuncerà».
Granelli ha poi concluso: «Milano va avanti, perché noi pensiamo che ai cittadini, che da decine di anni vedono i loro quartieri allagati, dobbiamo dare risposte concrete».