Il ‘castello di Zak’ negli scatti dell’artista: la street art in un volume fotografico

La ex fabbrica di Cormano è diventata nel corso degli anni un vero e proprio museo di street art a cielo aperto.

I muri sono stati pittati dalle mani di famosi writers italiani come Tenia, Tilf, Cane Morto ed Emajons ma anche artisti stranieri sono andati in ‘pellegrinaggio’ al castello di Zak.

Il nome arriva dall’unico inquilino dell’edificio abbandonato, Zakaria Jemai. L’uomo, proveniente da Tunisi, è riuscito a riconvertire uno spazio abbandonato in un punto di riferimento per artisti e cittadini.

Se per molti il castello è un luogo magico, per altri si tratta di un edificio fatiscente che va sgomberato e demolito. Le avvisaglie erano arrivate già a luglio 2018, quando il rapper Ghali, che ha girato lì il videoclip del singolo Habibi, aveva lanciato un appello per salvare un «posto che ispira tantissimi ragazzi come me».

Oggi, il castello di Zak è diventato un libro: il volume fotografico ‘La fabbrica della street art, l’esperienza del castello di Zak’, edito da Meltemi.

Si tratta della raccolta di 40 scatti di Giovanni Candida, fotografo milanese autore della pagina Facebook Walls of Milano, che accompagna i lettori per i corridoi di un luogo unico. A corredo le testimonianze di Ghali, Moni Ovadia, Claudia Zanella e l’ex sindaco di Cormano Tatiana Cocca.