Più forte della sfortuna, più ambiziosa del destino. Nonostante la rottura di un cerchio a causa di un grosso taglio e un pesante virus che ha afflitto la pilota di Cusano Milanino fin dai giorni precedenti alla gara, Rachele Somaschini ha portato a casa punti pesantissimi al Rally 2 Valli di Verona, riuscendo così, con la navigatrice Chiara Lombardi, a centrare il titolo di Campionesse Italiane Rally Femminile.
«È stato il coronamento di un sogno – ha confessato Rachele Somaschini al nostro Gazzettino Metropolitano -, frutto davvero di tanta fatica. Non si può negare che dietro a questi risultati c’è il lavoro di un’intera squadra che lavora e mi supporta ogni giorno».
Un percorso, nel Campionato Italiano Rally (Cir), che ha lasciato una lunga serie di emozioni nella pilota di Cusano Milanino. «In modo particolare, gli ultimi metri dell’ultima gara – risponde Somaschini -. Chiara ed io, al termine della corsa, ci siamo strette come sempre la mano con la consapevolezza di aver dato tutto quello che avevamo, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo incontrato. È stata dura, ma con le lacrime che cominciavano a scendere ci siamo strette la mano come sempre. A fine prova, in più, c’erano i nostri genitori: anche loro erano visibilmente commossi da questa impresa che è stata portata a termine ».
Somaschini, malata di fibrosi, la patologia genetica rara più diffusa al mondo, ha cominciato a correre per unire alla sua grande passione per i motori, anche la possibilità di portare in giro per l’Italia una forte sensibilizzazione e visibilità per la Ricerca. Con questo obiettivo è nato il suo progetto #correreperunrespiro: «Da sempre corre con me, in qualunque competizione io faccia. È partito dalle corse in salita, è sceso con me in pista e adesso anche nei rally.
Possiamo dire di aver raccolto oltre 130mila euro per la Ricerca. È un grande orgoglio, perché è un risultato ottenuto solo nel motorsport», ha concluso emozionata Somaschini.