È un cartellino giallo, quello arrivato dal Tribunale di Monza nei confronti dell’amministrazione sestese.
Il Comune aveva intimato Arci Milano di pagare 350mila euro di bollette dell’elettricità per gli anni di gestione del Carroponte, dando mandato alla società di riscossione.
«A quel punto – spiega Matteo Malaspina, presidente di Arci Milano – abbiamo risposto via pec, scrivendo loro che c’erano alcuni errori nel conteggio. La cifra era esorbitante e non giustificata. Ad esempio, ci venivano imputati i costi anche per i mesi di gennaio febbraio e marzo, quando il Carroponte era chiuso».
Il problema delle bollette si è creato perché nell’area del parco ex Breda non era stata stabilita la divisione dei consumi con gli altri ‘ospiti’, come ad esempio il ristorante Il Maglio. «Noi abbiamo sempre voluto pagare – afferma Malaspina – e lo dimostra il fatto che abbiamo installato le colonnine che registrassero il consumo di energia e fatto richiesta di quanto ci fosse imputato già nel 2015».
Secondo i calcoli di Arci, oltre ai 70mila euro di acconto già versati, resterebbe da pagare un conguaglio di circa 50mila euro. Il Tribunale di Monza intanto ha sospeso l’istanza di pagamento, sostenendo che i parametri utilizzati dal Comune per stabilire il ‘conto’ di Arci siano «non idonei» e «maldestramente congegnati» poiché non tengono conto di una serie di fattori come la cauzione versata o la variabilità del prezzo dell’energia negli anni.
Sarà quindi il giudice, nell’udienza stabilita per il 12 dicembre, a prendere la decisione definitiva sui debiti di Arci. Il Comune però sostiene che la pronuncia del tribunale sia una «normale procedura».
Secondo il sindaco Roberto Di Stefano : «Il tribunale non ha dato ragione a nessuno ma ha sospeso per quantificare i danni, che è una prassi. Inoltre Arci aveva dato l’ok all’arbitrato con il Comune e poi è andata a fare ricorso, inventandosele tutte pur di non pagare».
Noemi Tediosi