Dopo quasi sette anni si arresta l’avventura di Mittatron. La storica associazione di Bresso, che dal 2013 ha aperto e gestito 4 centri antiviolenza fra cui quello sovrambito all’ospedale Bassini, non è stata selezionata per gestire i centri durante le prossime annualità.
All’avviso pubblico lanciato dal Comune di Cinisello Balsamo (in coprogettazione con Regione Lombardia) ha partecipato anche Fondazione Somaschi insieme alla cooperativa La Grande Casa ed è stata proprio questa Ati (Associazione temporanea di imprese) ad aggiudicarsi la gestione dei centri. Una grande delusione per Mittatron, che oltre allo storico sportello di Bresso gestisce anche lo sportello di Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e quello sovracomunale al Bassini di Cinisello.
Solo nel 2019 nei centri sono state accolte circa 200 donne da un team di 5 psicologhe, 5 avvocate, un’assistente sociale, alcune mediatrici culturali e 30 volontarie. «Rimane la rabbia e la frustrazione di una valutazione fatta solo sulla carta – spiega la presidente della Onlus Mittatron Giusy Spaghetto -. Siamo un’associazione piccola e questa esclusione decreta l’anticamera della nostra ‘morte’. Rimarremo a gestire il centro di Bresso che però non è finanziato, quindi lo faremo sotto forma di volontariato puro. In più, senza fondi, fra due anni non potremo ripresentarci al bando perché non avremo un bilancio adeguato».
Con il cambio gestione inoltre, tutte le operatrici e volontarie di Mittatron verranno sostituite. «Così – commenta Giusy Spaghetto – non si è valutata minimamente la fragilità delle donne prese in carico, che si troveranno da un giorno all’altro a dover troncare il rapporto di fiducia che avevano costruito con le operatrici».
Noemi Tediosi