Il nostro ‘Termometro’ questa settimana si occupa di ciò che la politica racconta e promette, ma spesso non mantiene. Una stretta di mano valeva più di un contratto scritto, la parola data era certificata e rispettata a prescindere.
Altri tempi, dove anche le compravendite venivano fatte con una mano sull’altra e poi nero su bianco. Oggi, soprattutto in politica, si parla troppo spesso, come si dice, senza contare fino a tre. Tutti contro tutti, senza pensare a quello che si dice e a quello che in futuro può accadere. Amici-nemici o nemici- amici.
Prima contro, poi insieme o viceversa. Al giorno d’oggi il concetto di ‘mai dire mai’ è sempre più realistico. Oramai ci si abitua, una sorta di assuefazione, di normalità, al fatto che quello che si dice non viene rispettato, anzi stravolto. Nessun timore nel farlo, buoni per qualsiasi stagione, sia chiaro più o meno riguarda tutti. I video, le registrazioni, spesso diventano filmati virali, ma è storia dei nostri tempi, almeno in Italia.
D’altronde i politici sono nemici in aula, davanti alle telecamere, mai nelle buvette di Camera e Senato dove tra un caffè, un cappuccino e una brioche chiacchierano amichevolmente. Cosa che sarebbe gradita anche tra i banchi dei palazzi e nei dibattiti, senza offendersi e darsi a vicenda degli incapaci.
Le idee, se buone, non hanno colore politico, anzi, riconoscerle da una parte e dall’altra alzerebbe la qualità della politica e dei partiti… Sognare non costa nulla, almeno per il momento…
L’editoriale dal Gazzettino Metropolitano è a cura del direttore Marco Fabriani