Un lungo caleidoscopio di eventi per la rassegna ‘Il Respiro di Oxy.gen’, che riprenderà il via nei prossimi giorni. Il 15 settembre partono gli incontri del secondo semestre della kermesse organizzata a Bresso (nel padiglione Oxy.gen di via Campestre) da Fondazione Zoé e Parco Nord Milano con il patrocinio del Comune.
Temi centrali saranno scienza, salute e ambiente, con l’idea di comunicare in modo nuovo, coniugando rigore scientifico e capacità di parlare a un pubblico sempre più ampio. In calendario ci saranno novità e riconferme, rispetto alla precedente stagione. Tra gli eventi principali ci saranno ‘Cervello, Cinema, Mente’, una serie di appuntamenti con il grande cinema che invitano a una riflessione sui temi della salute mentale; ‘La palestra della mente’, che per la seconda volta offrirà ai partecipanti una vera e propria ginnastica mentale per coltivare l’agilità, la flessibilità e le prestazioni del cervello, con la guida del professor Giuseppe Alfredo Iannoccari. Poi le ‘Passeggiate con l’autore’, un’idea della scrittrice e attrice Lorenza Zambon, per coniugare le camminate nella natura con la conoscenza; ‘Suoni e voci in Oxy.gen’ che prevede concerti di diversi tagli e generi, alternando performance coreutiche e musica classica; ‘Conferenze Spettacolari’, con i docenti del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano. In programma due importanti novità: tra ottobre e dicembre, due appuntamenti con ‘Scienza, ecologia e sostenibilità…teatrali’ «per parlare di salvaguardia dell’ambiente, di protezione della natura e di una nuova necessaria cultura di utilizzo delle risorse del Pianeta», come spiegano gli organizzatori. A novembre la presentazione di due volumi nell’ambito di della rassegna milanese ‘BookCity’.
Si inizierà con ‘Egophonia. Gli smartphone tra noi e la vita’, il volume scritto da Monica Bormetti e incentrato sul ruolo pervasivo dei nuovi telefoni cellulari nelle nostre vite, e si proseguirà con ‘La speranza è un farmaco’ del professor Fabrizio Benedetti, che introdurrà il pubblico alle nuove scoperte sull’uso terapeutico delle parole e delle relazione coi malati, potenti tanto quanto la terapia farmacologica.