L’estate porta consiglio e porta con sé nuovi progetti. Ad alcuni teniamo particolarmente e rappresentano per noi vere e proprie ambizioni. Uno di essi è ‘Il Gazzettino MeToo’, un’idea che avvieremo quest’anno contro la discriminazione di genere. Ci ispiriamo al movimento #MeToo, che aveva preso piede a fine 2017 contro le molestie sessuali e la violenza. Il nostro Gazzettino Metropolitano si apre così a Il Gazzettino MeToo e inizia una nuova avventura.
Vogliamo raccontare le storie di tutte quelle donne che, in un modo o nell’altro, hanno dovuto subire atti di sessismo, di qualsiasi forma o entità.
Garantiremo l’anonimato delle vittime, per tutelare le protagoniste delle storie; e chiunque può contattarci (alla mail redazione@ilgazzettinodisesto.it) per raccontare la propria esperienza. Parte del progetto si svilupperà in collaborazione con le forze dell’ordine. Su eventuale richiesta di chi ci scrive, attiveremo un canale di comunicazione diretto e preferenziale, basato innanzitutto sulla prevenzione, con la polizia locale di Cinisello Balsamo.
L’obiettivo è documentare esempi di sessismo in ambito affettivo, familiare, professionale. Tutti i comportamenti inopportuni, dall’apprezzamento troppo spinto fino alle situazioni che sfociano nella molestia, nello stalking o addirittura nella violenza. Quante volte abbiamo assistito a episodi che però non hanno mai avuto il giusto seguito, il giusto rilievo. Qui vogliamo rompere il silenzio, raccogliere tutte le vostre segnalazioni e denunce e dar loro la risonanza che meritano. Vogliamo farlo per tutte quelle donne che non si sentono libere di camminare a testa alta, sfoggiando il loro vestito più elegante e più aderente; per quelle donne che, una volta annunciata la gravidanza al lavoro, sono state screditate e messe all’angolo dai capi.
Per chi è stata appellata in modo volgare o fuori luogo. Per tutte quelle ragazze che sono cresciute sentendosi ripetere che non fa per loro la professione di chirurgo, avvocato, architetto, pompiere, giornalista. Che ci sono lavori da maschi, e altri da femmine. Che ci sono percorsi di studi, esperienze, abiti o competenze da maschi e da femmine. Per chi si è dovuta confrontare con un determinato ‘ruolo della donna’, a casa, tra i fornelli e le faccende domestiche. E per chi è stata convinta di essere troppo brutta, troppo grassa, troppo magra o troppo vecchia per indossare una gonna. Per le ragazze a cui è stato imposto di mettere il rossetto e per quelle a cui è stato imposto di non metterlo. Per chi reagisce, e si sente accusare di essere isterica; e per chi subisce e viene tacciata di fragilità. Perché leggendo le vostre storie e i nostri approfondimenti, ascoltando questi racconti, arrivi forte e chiaro un messaggio a tutte le donne: non siete sole.
Margherita Abis