Cinisello, il milione di euro di danni arriva in consiglio comunale

L'assessore alla Semplificazione Enrico Zonca (a destra) e il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi (a sinistra)

Una settimana di consigli comunali infuocati per Cinisello Balsamo. Lunedì sera si è discusso per oltre un’ora e mezza della sanzione da un milione di euro stabilita dal Tribunale di Monza nei confronti del Comune. In aula non sono di certo mancati gli attacchi tra i vari rappresentanti delle forze politiche. La sentenza obbliga il Comune a risarcire la ditta proprietaria dei cartelloni pubblicitari 6×3 che campeggiano sul territorio, rimasti vuoti violando un contratto stipulato nel 2008. Un debito che dovrà pagare la ‘nuova’ amministrazione di centrodestra entro il prossimo 28 agosto, nonostante il ricorso in appello.

Tra i banchi della maggioranza si è puntato il dito contro il segretario del Partito Democratico di Cinisello Balsamo Ivano Ruffa, ‘colpevole’ di alcune affermazioni sui social. Un gesto che, vista l’assenza di Ruffa in aula, ha scatenato l’indignazione della minoranza. L’intervento più lungo della serata è stato quello del consigliere Pd Luca Ghezzi, che ha provato a ricostruire quanto successo negli ultimi 11 anni, tentando di dare un quadro su quelle che fossero le tappe che hanno portato alla sanzione. «Ci vuole coraggio – ha commentato ironico il sindaco Giacomo Ghilardi – perché io mi sarei imbarazzato molto prima. Avete tentato di distogliere l’attenzione, ma parliamo di questo milione di euro. Pensavo che la minoranza intervenisse per dire di volere contribuire a pagare questa somma e invece no». Nel corso della discussione è intervenuto anche l’assessore Enrico Zonca: «Ho presentato interrogazioni sul tema nel 2010, nel 2013 e nel 2015. Si possono andare a vedere le risposte imbarazzanti che ho ricevuto, dove mi si diceva che tutto era regolare. L’errore grave è stato pensare di poter intallare dei cartelloni anche dove serviva l’autorizzazione di Anas e Città Metropolitana. L’aggiudicatario protestava per non poter installare gli impianti a lui promessi e quindi giustamente stava subendo un danno economico. Nel 2012, in pieno svolgimento del contratto, il consiglio comunale modificò il regolamento sugli spazi pubblicitari che di fatto rendeva illegittimi i 6×3. Un maldestro tentativo di dire di non poter più installare i cartelloni sul territorio, perché illegittimi. Incostanza di contratto in essere non si poteva però modificare il regolamento. La causa, inoltre, è stata depositata nel 2015, sotto la precedente giunta».

La minoranza ha comunque votato a favore del riconoscimento fuori bilancio. Una delibera che ha ottenuto l’unanimità del consiglio, ma non senza polemiche: «Votiamo a favore – dichiara Andrea Catania – per assumerci la nostra responsabilità, ma pretendiamo rispetto. Abbiamo sentito attacchi diretti e con toni sbagliati rivolti ad alcuni consiglieri. Vogliamo trasparenza da questa maggioranza».

Mercoledì sera l’aula si riempirà nuovamente per un secondo consiglio comunale molto infuocato, dove si parlerà dell’esternalizzazione dei nidi a Ipis.