È arrivata fino a palazzo Madama la diatriba sulla sede di alcune storiche associazioni cittadine, la cui asta in programma inizialmente il 22 di luglio, è stata anticipata a venerdì mattina, risultandi però deserta.
L’interrogazione dei senatori Mirabelli e Malpezzi –La storia è arrivata all’attenzione del senatore Pd Franco Mirabelli che, assieme alla collega Simona Malpezzi, ha chiesto spiegazioni al Ministro dell’Interno attraverso un’interrogazione parlamentare, presentata il 27 giugno.
Precisamente, sono state poste quattro domande al Ministro:
quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sui fatti descritti; quali iniziative urgenti intenda adottare per salvaguardare il patrimonio nazionale e internazionale costituito dall’archivio storico costruito dall’associazione ANED di Sesto San Giovanni, messo a rischio a seguito della decisione del sindaco di Sesto San Giovanni di mettere all’asta l’immobile in cui ha sede l’associazione; quali iniziative intenda adottare per garantire all’ANED e alle altre associazioni il mantenimento della loro attuale sede a Sesto San Giovanni o, qualora questo non sia più possibile, per mettere a disposizione una sede in grado di valorizzare il loro operato nella città; quali iniziative intenda adottare per impedire che la città di Sesto San Giovanni, insignita della medaglia d’oro della resistenza, venga umiliata da iniziative dell’amministrazione in carica che tradiscono i valori della lotta antifascista e i suoi martiri.
(Per leggere il testo dell’interrogazione per intero si può cliccare qui)
Il sindaco Roberto di Stefano ha a sua volta risposto a Mirabelli, attraverso una lettera indirizzata al Prefetto. La lettera non è pubblicabile interamente per la riservatezza della comunicazione, ma ne citiamo alcuni passaggi.
I locali occupati da tre anni ‘sine titulo’ –Di Stefano sostiene che l’associazione Aned, abbia occupato i locali della propria sede dal 2016 al 2019 pur senza un valido contratto, che sarebbe scaduto il 30 settembre 2016:
Il contratto di locazione alla scadenza del 30/09/2010 (il cui titolare era Aned Ndr) stato rinnovato per altri sei anni, non essendosi il Comune avvalso della facoltà di disdetta con manifestazione di volontà espressa, pertanto il contratto è scaduto in data 30/09/2016. Alla scadenza del contratto non è pervenuta a questa Amministrazione Comunale alcuna richiesta di rinnovo. Dall’anno 2016 sino ad oggi i locali di proprietà comunale risultano occupati “sine titulo”.
La questione dell’archivio –Mirabelli chiama in causa il Comune proprio sull’archivio di Aned, che contiene documenti dei centinaia di deportati sestesi durante la seconda guerra mondiale. L’archivio, del quale il senatore sottolinea il valore, «patrimonio nazionale e internazionale», non viene citato nel contratto di locazione, secondo il primo cittadino sestese:
Per quanto afferisce il citato archivio ANED di Sesto San Giovanni, si precisa che non viene fatta alcuna menzione dell’esistenza dello stesso all’interno degli spazi, né un archivio avrebbe mai potuto ricevere sistemazione in quella sede trattandosi di un angusto seminterrato privo di ogni adeguamento normativo/strutturale atto a garantire la presenza e la salvaguardia dell’archivio stesso, tra l’altro “vincolato” dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.
Questa Amministrazione Comunale viene a conoscenza della presunta presenza di questo “archivio” direttamente dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia che convocava l’Amministrazione Comunale per un incontro in data 02/07/2019 con il Soprintendente dott.ssa Annalisa Rossi. In tale incontro l’Amministrazione Comunale faceva presente quanto precedentemente indicato in ordine alla mancata indicazione nel contratto della presenza di un archivio vincolato e alla inadeguatezza strutturale e normativa, nonché della pericolosità del permanere di tale “archivio” derivante anche dal fatto che tali spazi sono situati in un seminterrato di immobile civile destinato ad abitazioni, con conseguente grave pregiudizio per la pubblica e privata incolumità.
Conclusioni –Il sindaco conclude rivolgendo pesanti accuse all’Aned, che occuperebbe abusivamente i locali e non avrebbe informato l’amministrazione della presenza dell’archivio:
In buona sostanza l’ANED occupa abusivamente i locali in questione avendo un contratto scaduto il 30/09/2016 e non ha mai informato l’Amministrazione Comunale della presenza di un “archivio” in detti locali, non curante delle eventuali conseguenze determinate dalla totale mancanza delle prescritte caratteristiche strutturali atte all’accoglimento di un “archivio”, oltretutto in locali siti in un palazzo destinato ad abitazioni civili, ed occupato da ignare famiglie.