Lavoro, povertà, precarietà, integrazione e solitudine le problematiche più comuni
Nati con la Legge 405 del 1975, i consultori familiari sono presidi territoriali che danno assistenza sanitaria, psicologica e sociale alla donna e alla coppia. Per anni, i consultori sono stati il luogo in cui ragazze e adulte potevano chiedere e ricevere accompagnamento per la contraccezione, la gravidanza o l’interruzione volontaria di questa. Ma un’altra funzione dei consultori è accompagnare le coppie in un percorso di separazione o i singoli che manifestano difficoltà relazionali e familiari. Nonostante l’importanza che rivestono per la società, i centri sociosanitari sono spesso oggetto di scarsa attenzione da parte di cittadini (che si rivolgono direttamente agli ospedali) e degli amministratori locali. Nel Nordmilano i consultori sono 9: uno nei Comuni di Cusano, Cormano, Cologno Monzese e Bresso; due a Sesto San Giovanni e 3 a Cinisello Balsamo. Abbiamo posto alcune domande ai loro responsabili: Romano Beretta (per i consultori di Cinisello, Bresso e Cusano) e Ornella Manni (per il presidio di Sesto San Giovanni).
Pensate che i cittadini siano abbastanza informati sui servizi che fornite?
«I cittadini conoscono i consultori familiari, ma l’informazione su questi servizi e sulle loro attività e funzioni potrebbe essere migliorata tramite una periodica attività di diffusione attraverso l’uso dei nuovi canali di comunicazione oggi disponibili».
Quali sono le necessità più comuni per cui ci si rivolge al consultorio?
«Per contraccezione, assistenza alla gravidanza e al puerperio, e per problematiche psicosociali, individuali, di coppia e familiari».
La donna è ancora la figura principale al quale il consultorio si rivolge?
«Sì, ma essendo il Cf un servizio per la famiglia, esso si rivolge all’intero nucleo familiare e a tutti i suoi componenti. Particolare attenzione viene data alle donne vittime di violenza, essendo il Cf inserito nella rete territoriale antiviolenza. Inoltre è disponibile un servizio gratuito di consulenza legale per le problematiche della separazione e del diritto di famiglia».
Riuscite a intercettare anche fasce di popolazione giovane e donne straniere?
«Sì. Un’attenzione particolare è rivolta alle fasce giovanili. In 5 Cf su 9 esiste lo spazio giovani, con libero accesso riservato esclusivamente ai giovani dai 14 ai 21 anni, per affrontare le tematiche della sessualità, affettività e vita di relazione. I cambiamenti demografici degli ultimi anni hanno determinato un aumento di popolazione straniera che accede ai nostri Cf. Per favorire l’utilizzo dei servizi da parte di cittadini stranieri che non parlano la lingua italiana è presente la figura del mediatore linguistico culturale».
Quali sono i bisogni prioritari che emergono dal territorio in cui opera?
«Il lavoro, la povertà, la precarietà l’integrazione, il bisogno di condivisione e supporto (specie nella fase del puerperio) e di uscire dalla solitudine».
Vi vengono forniti gli strumenti necessari (personale, fondi, strumentazione) per svolgere al meglio il vostro lavoro?
«I Cf avrebbero bisogno di un costante rinnovamento e aggiornamento delle risorse, sia umane che tecnologiche, per far fronte alle molteplici richieste e ai bisogni emergenti della popolazione, continuando a garantire qualità ed efficienza».
Come si immagina il ruolo dei consultori da qui a 10 anni?
«Con la recente Riforma Sanitaria Lombarda del 2015 sono entrati a far parte dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Nord Milano. L’evoluzione del sistema prevede una nuova progettualità operativa e organizzativa, con il potenziamento delle attività territoriali. In questa logica il ruolo dei Cf è ulteriormente valorizzato quale ‘nodo’ di una rete di presa in carico che si articola in maniera completa tra ospedale e territorio».
Le iniziative
Sesto San Giovanni
Un mese di eventi
Al Rondinella mostra al femminile
‘L’8 tutto l’anno’ è il titolo della rassegna di eventi culturali, artistici e musicali che si terranno a Sesto da fine febbraio al 4 di aprile. «Un mese ricco di appuntamenti e iniziative in occasione dell’8 marzo, la Giornata internazionale della donna. Il Comune vuole sensibilizzare tutta la città sulla condizione della donna, sul suo percorso verso la parità e sul contrasto alla violenza di genere, con una rassegna ricca di eventi, alcuni dei quali organizzati in collaborazione con la rete associativa territoriale», scrivono dall’amministrazione. Da segnalare nell’ambito della rassegna, l’intitolazione del giardino fra viale Italia, Guerra e Manzoni alla giornalista e scrittrice Oriana Fallaci, avvenuta mercoledì. Mercoledì durante un incontro alla Casa delle Associazioni di piazza Oldrini è stata presentata inoltre l’apertura del nuovo Sportello Antiviolenza gestito da Mittatron Onlus, alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali Roberta Pizzocchera, l’assessore Alessandra Magro, con delega alle Pari Opportunità, Maria Grazia Landoni, referente della Rete antiviolenza interistituzionale, Giusy Spaghetto, presidente Mittatron e Maria Grazia Russo, avvocato del servizio Cidef di Sesto. Alla rassegna organizzata dall’amministrazione si aggiunge il programma al cinema Rondinella, dove ogni giovedì andrà in onda una pellicola con protagoniste femminili, in doppia proiezione alle 15.30 e 21.30. Sempre nel cinema di quartiere verrà ospitata la mostra ‘Donne sotto il cielo’, organizzata dall’associazione Apriti cielo!
Cinisello Balsamo
La donna si celebra al Pertini
Quattro appuntamenti per tutti
Sono quattro gli appuntamenti promossi dal Comune di Cinisello Balsamo per celebrare l’8 marzo e con esso il ruolo centrale della donna nella società.
Sabato 2 marzo è stata inaugurata la mostra di quadri ‘La cultura e le donne’, allestita al piano terra del centro culturale cittadino di Piazza Confalonieri 3.
Sempre al Pertini, ma questa volta in Auditorium, il 7 marzo è stata organizzata la conferenza su Marina Abramovic ‘La donna che attraversava i muri’.
Appuntamento alle 20.45 per parlare della grande artista e della filosofia che guida le sue performance, anche in occasione della sua prima retrospettiva in Italia.
La sera dell’8 marzo sarà la Sala dei Paesaggi di Villa Ghirlanda Silva a ospitare, dalle 21, il concerto della Filorchestra Paganelli, diretto da Donatella Azzarelli, «una delle poche donne direttore d’orchestra in Italia», scrivono dall’amministrazione.
L’ingresso è gratuito.
La kermesse di eventi si chiude il 30 marzo alle 16, quando l’Auditorium del centro culturale ospita la proiezione del film ‘Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey’, all’interno della rassegna ‘Lo sguardo delle donne’.
Inoltre, il manifesto con cui il Comune ha promosso gli eventi, è stato realizzato in collaborazione con gli studenti dell’Itis Cartesio.
«La violenza si combatte
a partire dai bambini»
Utenti in aumento rispetto al 2017
A breve aprirà un nuovo centro a Sesto
«Per eliminare la violenza contro le donne ci vuole più di una generazione», esordisce Giusy Spaghetto, presidente dell’associazione Mittatron Onlus. Ogni anno, nel periodo dell’8 marzo, l’associazione che accoglie le donne vittime di violenza di Cinisello Balsamo, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese, tira le somme e ‘dà i numeri’ delle utenti che si sono rivolte agli sportelli di Bresso e Cinisello. «Nel 2017 abbiamo registrato un aumento dell’utenza rispetto all’anno prima – racconta Spaghetto -. Ma questo dato non è necessariamente negativo: aumentano i numeri perché le donne sanno che c’è chi le può aiutare e iniziano a chiedere questo aiuto».
Le donne accolte nei centri possono essere raggruppate in cinque fasce d’età principali: 18-25 anni; 26-35 anni; 36-50 anni; 51-65 anni; over 65. Nel 70 per cento dei casi hanno figli minorenni e nel 65 per cento la violenza è stata perpetrata nell’ambito familiare dal partner. «La riflessione intorno alle storie delle diverse donne ha consentito di rilevare la presenza di situazioni complesse e simili, caratterizzate da violenza domestica datata da un lungo periodo di tempo; è costantemente presente la violenza fisica e psicologica, nell’80 per cento dei casi ci sono entrambi i tipi di maltrattamento, con conseguenze di cronicizzazione dei danni psicologici sia nella donna sia nei figli». C’è poi la questione economica, utilizzata come strumento di coercizione: «La maggior parte delle donne prese in carico ha una situazione economica svantaggiata, che ne limita l’autonomia, mentre il maltrattante ha una condizione economica medio-alta». Gli sportelli gestiti da Mittatron si trovano in via Bologna a Bresso e all’interno dell’Ospedale Bassini, sotto la sigla di Centro Venus. Le attività prevedono un’assistenza informativa, di supporto diretto alla donna nel suo percorso di fuoriuscita dal rapporto violento. Il team di lavoro è composto da 4 psicologhe, un’assistente sociale, un’educatrice, una mediatrice e 5 avvocatesse in aggiunta alla coordinatrice e a un supervisore per le attività di equipe. «Abbiamo appena annunciato anche l’apertura di un nuovo centro di accoglienza a Sesto San Giovanni, che sarà attivo fra qualche mese», aggiunge Giusy, che si occupa da 10 anni dell’associazione ma prima è stata amministratrice delegata di un’azienda. «La parte più difficile è accettare che non si può ‘forzare’ una donna a farsi aiutare. Si tratta di persone maltrattate dai loro compagni, non solo fisicamente ma anche utilizzando la violenza psicologica. Quella che fa dir loro: ‘Mi sono meritata le botte’. La violenza psicologica confonde i confini di amore, cura e dipendenza e porta le donne a credere di essere colpevoli». Effetti devastanti sono recati anche dalla violenza assistita, praticata davanti ai figli: «Questi bambini – conclude Giusy – sono gli uomini e le donne di domani. Noi dobbiamo aiutarli a vivere diversamente. Spesso infatti, chi non denuncia arriva da una famiglia dove la donna è stata vittima di violenza».
EQUIPE
Un team di professioniste, composto da:
n. 4 Psicologhe, con funzione di case manager e con funzione di sostegno psicologico
n. 1 Assistente sociale con funzioni di case manager
n. 1 Educatrice
n. 1 Mediatrice linguistico-culturale, da attivare a chiamata
n. 5 Avvocatesse civiliste e penaliste
n. 20 Volontarie
* Al Centro non è consentito l’accesso ai maltrattanti
* Non sono attivi percorsi di mediazione familiare
* Sì alle convenzioni con Università e alternanza scuola lavoro