La giunta e i cittadini ribadiscono contrarietà
Continua a tenere banco la questione metrotranvia. Con questa una serie di tematiche che ruotano attorno alla costruzione di questa grande, complessa e anche molto contrastata opera. È notizia di pochi giorni fa la richiesta da parte dell’azienda Cmc, incaricata della progettazione e realizzazione della linea Milano-Seregno, del concordato preventivo. Il consiglio di amministrazione dell’azienda di costruzione di Ravenna ha infatti chiesto l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo ‘con riserva’. Si tratta di una procedura che viene solitamente intrapresa in presenza di grossi debiti per provare a evitare il fallimento. Una scelta fatta per mettere in sicurezza il patrimonio dell’azienda, che peraltro segue altre aziende che hanno fatto lo stesso, considerando il periodo di crisi del settore dell’edilizia. Per Cmc ci potrebbero essere anche altre soluzioni, ma è comunque un’azione che tocca da vicino la città di Bresso.
Il sindaco Simone Cairo ha dichiarato: «Sono anni che assistiamo a un balletto infinito. Noi avevamo già detto chiaramente
che è venuto il momento di dire la parola ‘fine’ a questa vicenda. Credo che tutte le amministrazioni coinvolte debbano indicare insieme la modalità migliore per recedere dal contratto». Non si sa in che modo questa procedura richiesta da Cmc possa influire sui lavori, che nel frattempo hanno accumulato diversi ritardi, ma sicuramente è stata vista come un nuovo motivo per chiedere l’annullamento del progetto. L’attuale giunta è infatti da sempre contraria alla metrotranvia, come moltissimi cittadini che vorrebbero vedere la via Vittorio Veneto libera dalle rotaie e dai cantieri. L’ultimo appello giunge proprio dal gruppo cittadino di Forza Italia: «La metrotranvia rischia di restare un’opera irrisolta. Forse sarebbe meglio che i cantieri non iniziassero».