Di Stefano: «Continuano le notizie positive in merito allo sviluppo del progetto»
A un passo dalla firma del contratto di appalto fra Infrastrutture Lombarde (Ilspa) e la società Condotte, i lavori di realizzazione per la Città della Salute e della Ricerca si fanno sempre più vicini.
L’ultimo tavolo di monitoraggio in Regione Lombardia, tenutosi circa una settimana fa, è stato positivo: Ilspa ha comunicato che sta completando le attività propedeutiche alla sottoscrizione del contratto con i commissari di Condotte, società che si è aggiudicata l’appalto dei lavori per 450 milioni di euro. Ma la vera novità sono le tempistiche: la stipula del contratto avverrà molto presto, verosimilmente il 30 gennaio 2019. Per questo, le società si sono riconvocate per un tavolo di monitoraggio in tale periodo.
Dal momento della firma, la società Condotte avrà, per contratto, sei mesi di tempo per avviare i lavori sull’area. Lavori che consistono nell’unificazione dell’Istituto dei tumori e il neurologico Besta.
«Nel frattempo procedono gli atti dell’amministrazione comunale per l’approvazione dei progetti delle opere pubbliche legate alla città della Salute», dichiarano dal Comune. Le opere interessano la viabilità dell’area tra via Acciaierie e via Mazzini: prolungamenti, nuove rotonde, riqualificazione delle strade esistenti e numero di stalli previsti parallelamente alla nuova stazione a ponte.
«Negli ultimi mesi sono stati tanti i passaggi positivi che hanno sbloccato alcuni problemi burocratici», sottolinea il sindaco Roberto Di Stefano. Dopo tre anni di controversie giudiziarie infatti, a settembre l’assegnazione dell’appalto a Condotte è stato dichiarato «regolare» dal Consiglio di Stato. Il caso si era creato nel 2015, quando la Salini Impregilo, seconda in gara, aveva presentato ricorso al Tar. Ricorsi e controricorsi hanno ritardato di anni la realizzazione dell’opera. Anche perché, nel frattempo, la società Condotte è entrata in grave crisi economica ed è ora in amministrazione straordinaria, con tre commissari del Mise (Ministero dello sviluppo economico) a garantirne la continuità aziendale. A dirimere quest’ultima controversia è arrivato pochi giorni fa il parere positivo dell’Anac di Raffaele Cantone, che ha dichiarato: «Nessun elemento ostativo alla concessione». Probabile l’affido dei lavori a una nuova società di progetto, la Cisar, creata ad hoc e partecipata al 40 per cento da Condotte d’acqua. Superata la querelle, tutti i soggetti sono ora ai blocchi di partenza, in attesa dello ‘sparo’.
La maxiopera avviata dall’ex sindaco Oldrini potrebbe vedere la luce già a luglio: «Ora siamo fiduciosi di andare avanti spediti e di poter regalare un progetto veramente rilevante ai cittadini», conclude Di Stefano.