Dopo una maratona, conclusa alle 2 di notte, il consiglio comunale ha approvato a maggioranza (con l’astensione del Movimento 5 Stelle) di fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario.
Uffici e Giunta devono ancora predisporre il tutto e, una volta messo a punto il piano di rientro, si dovrà nuovamente aspettare il via libera della Corte dei Conti. Da ripianare ci sono gli ormai famosi 21 milioni di disavanzo derivati da «Gravi irregolarità contabili reiterate nel tempo», come aveva certificato la magistratura contabile. Una parte, oltre 10 milioni di euro, dovrà essere recuperata non in 30 anni, come aveva proposto l’amministrazione, ma da qui alla fine del mandato. Le azioni devono ancora essere definite. «L’ente, a causa del disavanzo creato ed ereditato dalla precedente amministrazione – fanno sapere dal Comune – non è in grado di fronteggiare lo squilibrio finanziario attuale e ricorre alla procedura di riequilibro per prevenire lo stato di dissesto. Il Comune si impegna quindi, con questa procedura, a predisporre un piano finanziario che deve indicare tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio e assicurare l’integrale disavanzo di amministrazione e il finanziamento dei debiti fuori bilancio».
«Siamo uno dei Comuni con i conti peggiori della Lombardia, grazie ai disastri di chi ci ha preceduto – ha denunciato il sindaco Roberto Di Stefano in aula -. Per il ripiano, non possiamo usare mutui, alienazioni, utili di partecipate, l’imposta di soggiorno che ha vincoli di destinazione. Una procedura ordinaria, come proposto dall’opposizione, avrebbe portato l’ente al dissesto e noi, invece, vogliamo avere una possibilità. Toccherà a noi, con serietà, responsabilità e coraggio far uscire la città da questa situazione. Non abbiamo colpe ma ci mettiamo la faccia per trovare una soluzione che salvaguardi Sesto e i sestesi». «Il nostro obiettivo – commenta l’assessore al Bilancio Nicoletta Pini – è ripristinare l’equilibrio di bilancio in modo strutturale. Abbiamo il dovere di presentare agli organi competenti un piano di rientro credibile e razionale. La scelta di adottare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale è una scelta obbligata dai numeri che compongono l’attuale bilancio comunale. Ci impegneremo per trovare le soluzioni più efficienti ed efficaci».
Per Pd e civici, la procedura di predissesto è una scelta «affrettata, al buio e più invasiva perché ci saranno scelte obbligate che ricadranno sui cittadini che ancora non lo sanno. Si poteva evitare se in primavera non si fosse agito con leggerezza». L’opposizione ha inoltre definito questa manovra «una delega in bianco. Perché ancora non sono state spiegate alla città quali misure saranno messe in atto».