L’opera attinge dal suo ‘background’ di psicologa
Ventotto anni, una laurea magistrale in Psicologia, un canale YouTube seguitissimo e da oggi anche un libro. È Irene Facheris, giovane autrice che, dalla sua scrivania di Sesto San Giovanni, è riuscita ad arrivare nelle case di migliaia di italiani con la rubrica YouTube ‘Parità in Pillole’ e il sito d’informazione Bossy.it. Nonostante abbia già una fitta rete di pubblico (o proprio per questo), Irene ha pubblicato il suo primo volume, ‘Creiamo Cultura Insieme’, edito da Il Giardino dei Libri. Un’opera che però non è, come molti si aspettavano, un remake della rubrica di parità.
Come è nato ‘Creiamo cultura insieme’?
«Tutto parte dalla mia rubrica di YouTube, che quest’anno è giunta all’ultima stagione. Già dalla puntata numero uno, mi sono accorta che davo per scontati degli atteggiamenti che, per molti di noi, non lo sono per niente».
Ad esempio?
«Quando parliamo di emozioni o bisogni, si tende spesso a giudicare quelli degli altri. Ma non sono mai né giusti né sbagliati. Non scegliamo cosa provare, semplicemente esistono e quindi non possono essere giudicati. Lì mi sono resa conto che è inutile parlare di parità o di qualsiasi altro argomento se non ci sono le basi: essere consapevoli per esempio di avere sempre un punto di vista parziale».
Non il libro di Irene youtuber,
ma di Irene psicologa…
«Esatto. Della mia rubrica ho tenuto però il linguaggio: semplice e accessibile a tutti, dal più giovane al più anziano».
Creiamo cultura insieme insegna che ‘evitare una discussione è possibile’. Ma è proprio vero che le discussioni sono dannose?
«Il conflitto di per sé non è negativo ma lo scontro sì. Il problema è la modalità: se si ascolta, non si mina la relazione con l’altro».
A proposito di scontro, hai più volte parlato degli ‘hater’ che ti attaccano su YouTube, è anche per questo che ‘Parità in pillole’ chiuderà?
«Devo ammettere che non dover più avere a che fare ogni giorno con commenti in cui ci sono scritte cose irripetibili, migliorerà la mia qualità di vita. Il canale YouTube però non chiude ma si trasforma: non sarò più io a parlare ma ci saranno persone che quel tema lo vivono sulla propria pelle».
Come è organizzato il tour di presentazione del libro?
«Sono già stata a Milano, Genova, Roma e Torino. Ora ho già in programma alcune città, tra cui Napoli, Padova, Pescara e Bologna. Di solito, il sabato si svolge la presentazione e la domenica un workshop di 3 ore basato sui primi tre capitoli del libro. In questo modo cerco di far avvicinare le persone al mondo della formazione».
E a Sesto, c’è qualcosa in programma?
«Mi piacerebbe moltissimo! Ci stiamo pensando e forse organizzeremo un incontro durante il corso del 2019».