Aveva compiuto 51 anni ad agosto Giuseppe Cicciù, il macchinista residente a Cologno Monzese che stamattina ha perso la vita nell’incidente ferroviario a Ospedaletto Lodigiano.
Il treno ad alta velocità Av 9595 è stato il primo Frecciarossa a lasciare la stazione di Milano Centrale, stamattina alle 5.10. Neanche mezz’ora dopo, alle 5.34, all’altezza di Lodi si stacca la motrice del treno dove si trovava Cicciù insieme al collega Mario Di Cuonzo. I due sono le uniche vittime dell’incidente, mentre altre 31 persone sono rimaste ferite in modo non grave.
Nei pressi della stazione di Livraga, dopo essere uscita dai binari, la motrice ha urtato due carrelli della manutenzione su un binario parallelo, e poi è finita contro una palazzina delle ferrovie, dove ha terminato la sua corsa. Il treno ha poi continuato la sua corsa: la prima carrozza si è staccata, la seconda si è ribaltata e le altre sono rimaste bene o male intatte. Sembra che a bordo delle prime carrozze ci fosse un numero molto esiguo di passeggeri e che questo abbia evitato un numero più elevato di vittime.
Giuseppe Cicciù, originario di Reggio Calabria e cittadino colognese, era un macchinista esperto: «Lavorava da tanti anni come macchinista, è stato uno dei primi sui nuovi treni dell’Alta velocità. Era una persona con grande esperienza – ricorda all’Ansa il segretario lombardo della Fit Cisl Giovanni Abimelech, sindacato in cui Cicciù era attivo -. E’ stato un nostro attivista e nostro delegato Rsu, era molto vicino alla nostra organizzazione e noi vicino a lui. Si faceva notare, arrivava sempre con il sorriso e ce lo ricordiamo tutti».
Tanti i messaggi di cordoglio che stanno, già da ora, arrivando sulla pagina Facebook del macchinista, dove uno dei suoi ultimi post (visibili a tutti) era stato dedicato proprio all’azienda per cui lavorava: Trenitalia. «La prevenzione è da sempre l’arma migliore», scriveva Cicciù, parole che rimangono sospese e ora più che mai suonano come un monito.
E proprio tutti i sindacati hanno annunciato per domani uno sciopero di 2 ore, a partire dalle 12. Intanto, la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime.